Dintorni

Il borgo di Monteu Roero dista pochi chilometri da Canale ed è posto sulla strada provinciale per Carmagnola, in punta ad un colle ripido dominato da un imponente ed elegante castello. I rigogliosi vigneti che ricoprono le colline circostanti godono di grande fama.

Negli anni più recenti si è molto sviluppata la coltivazione della fragola ed è ritornata in auge la raccolta dei frutti dei giganteschi e centenari castagni che popolano i boschi e le rocche della zona.

Sotto la protezione del castello, sorto sul cosiddetto “Mons Acutus”, nome da cui deriva quello attuale del paese, il feudo fu prima dei Biandrate e poi dei Roero.

L’imperatore tedesco Federico Barbarossa soggiornò nel castello con la sua corte durante l’inverno del 1158, poiché il luogo offriva abbondanza e grande qualità di vini.

I Roero, ai quali il paese lega il suo nome, ne divennero signori sul finire del 1200, acquisendo questo feudo e quello del vicino borgo di Santo Stefano Roero.

Come in molte altre zone del Piemonte, la viticoltura nel Roero ha una storia millenaria: la produzione vitivinicola si sviluppa prima dell’arrivo dei Romani, fin dalla presenza dei Liguri e prosegue fino ai giorni nostri.

Tuttavia, rispetto ad altre zone vitivinicole confinanti, il Roero si caratterizza per una notevole varietà di paesaggi che vedono la presenza anche di fitti boschi e rigogliosi frutteti. Uno degli elementi caratterizzanti del paesaggio del Roero sono le Rocche, rilievi scoscesi che tagliano il territorio da sud-ovest a nord-est, da Pocapaglia a Montà, e che sono composti da ghiaie e argille fluviali e di origine marina.

I paesaggi vitivinicoli del Roero, insieme a quelli di Langhe e Monferrato, sono stati dichiarati Patrimonio Mondiale UNESCO nel giugno 2014 in quanto «sono una eccezionale testimonianza vivente della tradizione storica della coltivazione della vite, dei processi di vinificazione, di un contesto sociale, rurale e di un tessuto economico basati sulla cultura del vino».